«Cosa voglio per Brekka? Semplice: che diventi un brand non facile da sostituire con altri per ragioni sia di stile, sia di sostenibilità». Giuseppe Leonardi (nella foto) ha le idee chiare sull’immagine che vuole dare al brand di sportswear fondato nel 1988, di cui è diventato proprietario da un paio d’anni con la sorella Anna.
A Pitti Uomo il giovane imprenditore ha presentato le proposte primavera-estate 2023, che fanno intravedere come Brekka intenda raggiungere i nuovi obiettivi in attesa della prossima stagione invernale, quando il nuovo posizionamento creativo e produttivo sarà ancora più evidente.
«Già da questa collezione presente a Pitti – fa il punto Leonardi – abbiamo ampliato la palette colori e introdotto nuovi materiali, molti dei quali eco-sostenibili. A livello di prodotto il focus resta sul capospalla, ma abbiamo sviluppato modelli inediti di pantaloni e la prospettiva è presentare la prima collezione total look tra sei mesi, sempre a Pitti Uomo, magari in uno spazio più grande e più d’immagine, per capitalizzare meglio dal punto di vista dell’immagine e del branding la presenza in Fortezza».
Con questa campagna vendita Brekka ha intrapreso una riorganizzazione della rete distributiva specie all’estero, con nuovi partner per mercati che saranno sempre più strategici come Germania, Spagna e Francia.
«Attualmente l’Italia rappresenta il principale punto di riferimento per il business, con un’incidenza dell’80% sul fatturato complessivo, ma il business plan prevede un potenziamento dell’export partendo dall’Europa. A medio termine ci piacerebbe far crescere l’incidenza dell’estero fino al 40%», è la stima di Leonardi. L’imprenditore anticipa come i primi mesi del 2022 stiano evidenziando una crescita del 30%, che porterà la raccolta ordini del 2022 a quota 4,8 milioni di euro.
Un orizzonte di crescita importante per Brekka è quello della sostenibilità. «Il nostro impegno su tracciabilità e trasparenza è forte e ci sta portando a rivedere tutta la produzione made in Italy o made in Eu. Stiamo attendendo le ultime documentazioni e poi inizieremo l’iter per ottenere la certificazione B Corp», conclude Giuseppe Leonardi.