Henry Cotton’s is back. Il marchio inglese, fondato nel 1978 e ispirato al golfista britannico Thomas Henry Cotton, è arrivato in Fortezza per presentare con un “tea time” insieme a Luca Toni la svolta sotto l’egida dalla nuova proprietà, la joint-venture nata dal sodalizio tra Navitex, licenziataria dell’intimo del brand dal 2017, e Apparel 62, controllata dalla famiglia Marini.
Come spiega a fashionmagazine.it Luigi Isticato – aministratore delegato di Navitex, realtà campana specializzata nel licensing – la tappa fiorentina rappresenta un new beginning per Henry Cotton’s, ma costruito sulle fondamenta del suo «passato glorioso».
«In quanto licenziatari per l’intimo – dice – siamo sempre stati affascinati da questo brand dallo stile British e dalla forte identità e siamo contenti di averlo riportato in Italia (un tempo nell’orbita di Moncler, il brand era poi passato al fondo inglese Emerisque, ndr), insieme alla famiglia Marini. È il nostro primo Pitti, ma siamo ottimisti perché ci stiamo circondando delle persone giuste per riportarlo ai fasti del passato. Abbiamo riproposto tanti capi iconici, attingendo al vecchio archivio di Henry Cotton’s, attualizzandoli e rendendoli trasversali e appealing anche per le generazioni più giovani».
Per l’autunno-inverno 2025/2026 la collezione punta sulla narrazione di una tradizione reinterpretata, che guarda al futuro ma senza tradire le radici, con giacche in shetland, maglie avvolgenti e capispalla sartoriali.
Il logo dei tre pescatori è il rouge che disegna il nuovo percorso stilistico, in omaggio alla passione per la pesca di Sir Henry Cotton, e punta a trasformarsi in simbolo iconografico di rilancio del brand per rappresentare il legame valoriale con il viaggio, la natura e i colori.